Sito Seruci
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Il cantiere minerario di Seruci è ubicato nella porzione settentrionale della Concessione Mineraria“Monte Sinni”, a circa 1,2 km in linea d’aria in direzione SE dalla linea di costa, a circa 3,3 km ad W rispetto all’abitato di Bacu Abis ed a 1,6 km a NW rispetto alla frazione di Nuraxi Figus, e si trova ad una quota altimetrica media di circa m 150 s.l.m.
Lo sfruttamento minerario del sito di Seruci fu avviato alla fine degli anni ’50 da parte della società Mineraria Carbonifera Sarda, che progettò e gestì l’attività estrattiva con metodi all’epoca considerati d'avanguardia. A metà degli anni ’60, a seguito della nazionalizzazione del comparto elettrico, la Mineraria Carbonifera Sarda cedeva ad ENEL tutte le proprie miniere del bacino Sulcitano.
A seguito della crisi del comparto, nel 1972 Enel sospese di fatto ogni produzione nell’area del Sulcis e, a metà degli anni Settanta, si sganciò definitivamente dal settore dell’estrazione del carbone.
L’attività rimase inattiva per 16 anni, sino al 1988, anno in cui, dopo una serie di passaggi di proprietà, fu ripresa la produzione ad opera di una nuova società a capitale regionale, la Carbosulcis, che rilevò dall'Enel l'intera attività mineraria del Sulcis.
Infine, nel 1992 venne smantellata la laveria di Seruci e il materiale estratto dal sottosuolo nel suo cantiere estrattivo cominciò ad essere trasferito e trattato nella nuova laveria di Nuraxi Figus.
Il cantiere minerario in superficie è esteso complessivamente per circa 40 ha, di cui circa 10,5 occupati dall’area impianti e fabbricati (per una volumetria edificata di circa 65.000 m3). La restante parte è invece stata in prevalenza occupate di discariche minerarie che accolgono gli sterili di laveria grossolani e fini.
Le aree superficiali, interessate dall’attività esistente e dalla futura realizzazione degli impianti, ricadono interamente in territorio del Comune di Gonnesa (Provincia dei Carbonia – Iglesias).La realtà mineraria è dislocata su di un’ampia superficie geografica, suddivisa in settori a diversa destinazione d’uso. Nel corso dell’attività di coltivazione della miniera questi settori di superficie sono stati interessati da diverse lavorazioni del minerale grezzo (frantumazione, omogeneizzazione), processi fisici di separazione del minerale dagli sterili (laveria), movimentazioni dei materiali nelle aree di stoccaggio temporaneo/depositi (carbone, sterili grossolani e fini), che possono aver interagito con l’ambiente circostante.
Il sito minerario di Seruci, che s'inserisce in un contesto paesaggistico compreso tra il paesaggio semi-naturale e quello industriale, è oggi oggetto di grande attenzione, dal momento che rappresenta il test site del progetto Aria e l'area più idonea ad una riconversione verso un Polo scientifico attrattivo e d’eccellenza.